melfiMelfi, con il suo imponente castello normanno-svevo, sorge ai piedi del Monte Vulture.
Fu abitata un tempo da Dauni e Lucani, i cui insediamenti sono testimoniati dai reperti archeologici ritrovati nella zona e custoditi

oggi nel Museo NazionaleSubì l'influenza longobarda e bizantina e divenne un importante centro e nodo commerciale in epoca medioevale.

La sua posizione geografica, a metà strada tra la Puglia dominata dai Greci - Bizantini e i territori di Benevento e Salerno dominati dai Longobardi, era infatti strategica.

E' questo uno dei motivi se non il principale che giustifica una ricca e complessa tradizione storica. Diverse dominazioni si sono susseguite e tra queste si annoverano quella normanna e quella sveva, che hanno influenzato in maniera preponderante il patrimonio culturale della città.

Federico II ne fece una delle sue principali residenze. Lo spettacolare scenario dell'antico borgo medioevale, con lo splendido Duomo, si contrappone al moderno e piatto panorama di un vero e proprio polo industriale.

Infine, fra le cose da vedere, ricordiamo anche la suggestiva chiesa rupestre di Santa Margherita.

Melfi Rapolla Venosa Rionero in Vulture Barile Palazzo San Gervasio Atella Ripacandida Filiano San Fele Genzano di Lucania Muro Lucano Acerenza Avigliano Cancellara Potenza Ruoti Vaglio di Basilicata Tolve Brindisi di Montagna Satriano di Lucania

rapollaSituata nel territorio del monte Vulture, ha avuto origine da un convento basiliano fondato nel X sec. 

Nel 1042 il paese divenne una fortezza normanna prima di esser distrutta nel 1187 dai Melfitani e ricostruita subito dopo da Guglielmo il Buono.

Di notevole interesse è la Cattedrale costruita nel XII sec. con portale in stile romanico e con campanile del 1209. Degne di nota sono anche la chiesa di San Biagio, la chiesa dell'Annunziata in stile barocco e la chiesa di Santa Lucia edificata dai Normanni nell'XI sec., nel cui interno sono conservati affreschi raffiguranti episodi di vita di Santa Lucia.

A Rapolla è stato rinvenuto un interessante sarcofago romano custodito attualmente nel Museo Nazionale di Melfi. 

Il paese è noto anche per le sue Terme

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Piccola cittadina ai piedi di Monte Vulture, Rionero sorge su un territorio ricco di bellezze naturali.  Nei dintorni si possono infatti ammirare i Laghi di Monticchio, sulle cui rive sorge l'Abbazia di S. Michele.

La sua tradizione storica è legata ai nomi di Giustino Fortunato, che si occupò attivamente della Questione Meridionale, e a quello del brigante Crocco. 

In quest'area, caratterizzata da piccole grotte sotterranee chiamate "fac“li", si rifugiavano i briganti.

Distrutta dal terremoto del 1694, fu in seguito quasi completamente ricostruita. 

Nella piazza principale c'è il Palazzo Fortunato che ospita una ricca biblioteca e alcuni reperti archeologici tra cui una statuetta di Afrodite del I sec. d.C.

Tra i vari percorsi culturali particolare interesse artistico suscitano la Chiesa Madre riccamente decorata in stile barocco e la Chiesa gotica di S. Antonio che conserva opere del '700. 

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Venosa, fondata nel 291 a.C., è un vero e proprio "locus amoenus" dove si intersecano armoniosamente arte, cultura, storia, archeologia, letteratura.

Chiunque entri a visitarla non può non subire il fascino di questa città permeata da un'atmosfera incantata. 

Le grandi memorie storiche si riflettono sulle facciate dei palazzi, emergono dai grandiosi monumenti.

Venusia, con la sua area archeologica, l'anfiteatro, la domus, le terme, il castello aragonese (sede del museo archeologico), è essa stessa un museo all'aperto.

Il poeta classico Quinto Orazio Flacco, che ivi nacque nel 65 a.C., le conferisce lode e notorietà consolidando una tradizione letteraria che si perde nei tempi.

Da vedere anche l'Incompiuta, l'Abbazia della Trinità, la Cattedrale e il Parco Archeologico di Notarchirico.

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barileIl nome del paese deriva probabilmente da barrale o barrelium, dazi imposti anticamente sulle greggi. 

Barile potrebbe anche essere un riferimento allo stemma che raffigura un barile e un grappolo d'uva, a testimonianza della produzione del vino aglianico.

Interessanti sono le cantine scavate nel tufo circa cinque secoli fa e che oggi sono utilizzate per l'invecchiamento del vino.

Il patrimonio artistico del paese è costituito dalla Chiesa Madre della Madonna delle Grazie che conserva opere d'arte del XV sec., la chiesa di S. Nicola del 1780 e la Fontana dello Steccato del 1793 su cui figurano immagini aventi funzione di protezione dal malocchio.

Nel periodo pasquale la sacra rappresentazione della Via Crucis, con le sue caratteristiche scene e i suoi costumi tipici, arricchisce il patrimonio culturale di Barile conferendogli una forte connotazione folcloristica.

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