Chiesa di S. Pietro al Sasso caveoso (detta anche S. Pietro Caveoso), 1318.
Fin dal 1318 la chiesa posta su un masso isolato a strapiombo sulla gravina. Dopo il 1706 subisce alcuni rifacimenti che modificano l'originaria struttura romanica. Fino a non molto tempo fa era, dopo la Cattedrale, la chiesa pi importante della città per ampiezza strutturale e per ricchezza patrimoniale.
La facciata disegnata con uno sviluppo verticale utile ad attenuare l'impianto a rettangolo orizzontale. L'effetto ottenuto mediante le quattro lesene che suddividono la facciata, e dalla disposizione perpendicolare di alcune parti architettoniche: (parte centrale) portale, nicchia con statua, 2 finestre e ampio rosone; (lati), porta, nicchia, finestra.
Sulla sinistra contiguo un tozzo campanile, del XVII secolo, a base quadrata con monofore a sesto acuto, e terminante con una cuspide.
Alessandro Fracanzano, Pietà, tela, 1785.
La cortina delle rocce dello sfondo offre uno “squarcio su un paesaggio sfuggente verso l’orizzonte”, e fa pensare, inevitabilmente, a Michelangelo, preso a modello; l’impostazione globale della tela pare “un momento di parziale distacco dall’arcaico manierismo romano-mantovano” (Grelle).
Di Alessandro Fracanzano si hanno notizie che vanno dal 1605 al 1632. Pare che sia nato a Verona nel 1567 ed è certo padre dei più famosi figli, Cesare e Francesco.
(cfr. Scheda - Alessandro Fracanzano)
Altobello Persio, I Miracoli di sant'Antonio, terracotta, XVI secolo.