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Diocesi Acerenza

 

Acerenza Calvello

Arcivescovo: mons. Giovanni Ricchiuti

paesi: 17 

parrocchie: 21

sacerdoti secolari: 38

sacerdoti regolari: 5

       “E quanti abitano Acerenza  in alto sospesa come un nido, e le balze bantine e i fertili terreni della bassa Forenza”. Sono i versi dedicati da Orazio alla città nelle sue “Odi” (III, 4, 14 segg.). Proprio grazie alla sua posizione geografica, il paese diventa strategicamente importante per Roma e per gli altri popoli stranieri che si susseguono nella regione durante il corso della storia. 

     Nei primi secoli dell’era cristiana nasce qui una diocesi, ritenuta una delle più antiche del Meridione. Risale al IV secolo e si pensa che il suo primo vescovo sia stato Giusto, più volte chiamato da Papa Gelasio (492-496) per dirimere alcune questioni sorte tra vescovi. Egli partecipa al Sinodo convocato a Roma dall’imperatore Teodorico (491-518). Nel 733 la diocesi risulta dipendere dal patriarca di Costantinopoli; due secoli dopo la si registra come suffraganea  di Otranto, di rito greco. Tale dipendenza  cessa nel X secolo, dopo che papa Giovanni XV (985-996) sottrae ad Otranto la diocesi  e la pone alle dipendenze di Salerno, di rito latino. Papa Pasquale II (1099-1118) le conferisce la giurisdizione ecclesiastica sulle diocesi di Venosa, Gravina, Tricarico, Anglona-Tursi, Potenza. Innocenzo III (1198-1216)  la unisce alla chiesa di Matera nel 1203. Le due diocesi rimangono  unite fino al  1440, anno in cui la seconda è elevata a diocesi autonoma, ma per poco tempo. 

   La diocesi  rimase a lungo una delle sedi più influenti dal punto di vista politico  e   una delle più ricche del Sud. Nel 1954 Matera torna ad essere sede autonoma; Acerenza, nel 1973, perde il titolo di “chiesa metropolitana”, il quale passa a Potenza.

 
 
 
 
 

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