
mt 548 slm - 53 km da Matera.
La diocesi antica e la sua storia piena di vicissitudini. Papa Callisto II (1119-1124) la crea nel 1123 e nomina vescovo Leone, abate benedettino della locale abbazia di S. Maria Nuova. Dieci anni dopo (1133) i montesi (da Montepeloso, secolare nome della città alla quale solo di recente stato dato il nome di Irsina) partecipano alle rivolte organizzate da Tancredi, conte di Conversano, contro re Ruggero (duca di Puglia dall'1127, re di Napoli dal 1137 al 1154). Questi, una volta vinto, "non distrusse la città ma punì con la morte la maggior parte dei suoi abitanti" (Janora). Una strage dunque! In pi il re chiede ed ottiene dal papa la cancellazione della diocesi.
Innocenzo II (1130-1143) lo accontenta imponendo a Montepeloso "il perpetuo silenzio sulla dignità vescovile" (idem). Non contento, Ruggero sottrae ai Benedettini il convento d'Irsi e l'abbazia di S. Maria Nuova, o di Juso, e la dona alla potente abbazia Casa-Dei in Francia. A quest'ultima dona anche la città.
I monaci d'oltralpe nominano priori di S. Maria soltanto frati d'origine francese.
I priori sono anche vescovi della città, e ciò determina ostilità malcelata da parte del popolo e del clero locali.
Tale situazione dura fino al 1451, quando papa Nicol˜ V (1447-1459), stabilisce con una sua Bolla, "che la chiesa di Monte Piloso si unisca, si anneta et s'incorpori nella dignità et nell'onore di Vescovato, alla Diocesi di Andria". Le angherie però non cessano e i montesi riescono ad ottenere la pi volte chiesta autonomia grazie alla sensibilità di papa Sisto IV (1471-1484), che rende la diocesi "immediatamente soggetta alla Santa Sede" (1479) e nomina vescovo un sacerdote locale.
L'autonomia dura fino al 1818, allorché la diocesi unita a quella di Gravina.
Nel 1976 unita "aeque principaliter" alla diocesi di Matera.