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Il Viandante: Irsina - Cattedrale di Santa Maria Assunta

 

Abside, 1347, lato esterno.

   La chiesa  stata costruita  su una rupe e  subisce una prima distruzione durante l'assedio dei Saraceni del  988. Giovanni II, principe di Salerno, la ricostruisce nel 994, ma  nuovamente distrutta per mano di re Ruggero nel 1133. I principi Del Balzo, nuovi signori del paese, la riedificano nel 1347. Col tempo essa si deteriora a tal punto da richiedere un rifacimento totale. Ed  l'anno 1777. E' riconsacrata nel 1802 da mons. Lupoli, ultimo vescovo della diocesi autonoma di Montepeloso  (oggi Irsina).

 

 

 

 

Interno, 1777.

 

   L'interno  a tre navate di cui la centrale termina con un fastoso altare maggiore del 1721.  

L'attuale fisionomia gli  stata data nel 1777, quando, ormai ridotta in condizioni pietose, fu rifatta. L'antica chiesa aveva subito una serie di vicissitudini drammatiche:  nel 988 fu distrutta durante l'assedio dei Saraceni,  nel 1133 fu nuovamente rasa al suolo  per mano di Ruggero II  d'Altavilla. Ricostruita nel 1347 dai  principi Del Balzo, signori del paese, col passare del tempo si deteriora nell'indifferenza generale. E' riconsacrata nel 1802.

 

 

Ignoto, Crocifisso, scultura lignea policroma, XVII secolo.

   E' un'opera uscita dalle mani di un buon artigiano locale, non indifferente alle influenze della  tradizione aulica, "evidente soprattutto nell'attento e garbato studio anatomico della figura e nella composizione leggera dell'insieme, in questo morbido abbandono della figura del Cristo sulla Croce, stremato e sfinito dopo immani sofferenze." (Di Mase)

 

 

 

 

Andrea Miglionico, Sacra Famiglia coi Ss. Gioacchino ed Anna, tela, XVII secolo.

   Il pittore risente fortemente la Scuola Napoletana e propende verso il linguaggio di Luca Giordano (1632-1705). 

(cfr. Scheda - Andrea Miglionico)

 

 

 

 

Andrea Miglionico, Visitazione, tela, XVII secolo.

   Per quanto l'opera faccia inevitabilmente pensare all'influenza di Luca Giordano (1632-1705), essa "si caratterizza per l'impostazione rigorosa, per il taglio moderno ed essenziale. Particolarmente felice il colore, per una luce mattinale a toni pastello; fresco e fluido il ductus che ricorda l'affresco anche nella dilatazione delle immagini" (Grelle).

(cfr. Scheda - Andrea Miglionico)

 

 

Francesco Celebrano, Immacolata e i Ss. Francesco, Domenico, Antonio e Chiara, tela, XVIII secolo.

 

(cfr. Scheda - Francesco Celebrano)

 

 

 

 

 

 

Domenico Polino, Crocifissione,  tela, XVII secolo, sacrestia.

 



 

 

 

 

 
 
 
 
 

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