Il centro storico è caratterizzato da gradinate e da piccole stradine, attraverso le quali si giunge all'imponente Castello con torri e merlature costruito nel 1200 ma rifatto nel 1400. 

Molto bella è la chiesa di San Francesco, nel cui interno sono conservati un crocifisso ligneo del XIV sec., un coro del XVI sec., un organo del XVII sec., alcune tele del XVIII sec., affreschi del XIV e XV secolo ed un importante polittico del 1523 di frate Simone da Firenze. 

Interessante è anche la chiesa Madre dedicata a Santa Maria della Visitazione.

Poco fuori dall'abitato si trova l'antico Convento dei Cappuccini fondato nel 1596. 

Nei pressi del paese è stata costruita la "Diga di Monte Cotugno", la più grande d'Europa in terra battuta, con una superficie di 20 Kmq. L'invaso è centro di attivitè sportive.

Il paese ha dato i natali al poeta Nicola Sole (1821 - 1859), autore di vari sonetti e romanze. 

Molto conosciuto è il peperone di Senise, che nel 1996 ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione Geografica di Provenienza) della CEE.

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Il paese, le cui origini risalgono al XV sec. quando fu feudo dello Stato di Noia (l'attuale Noepoli), sorge alle falde del monte Calvario, in posizione dominante l'alta valle del Sarmento. 

Interessanti da visitare sono la chiesa della Madonna delle Grazie, nel cui interno è conservato un dipinto del XVIII sec., raffigurante la Madonna delle Grazie e San Lorenzo Vinovo e la chiesa parrocchiale dedicata a San Francesco da Paola, costruita nel XVI sec. e restaurata nel 1930, nel cui interno sono conservati una pala d'altare del XVII sec. di autore ignoto ed un dipinto del XVIII sec. raffigurante la Vergine Maria, San Domenico e Santa Caterina. 

Il paese, ubicato nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, è base di escursioni per accedere alla Serra Dolcedorme, alla Serra delle Ciavole e alla vetta del Pollino. 

La lussureggiante vegetazione di boschi di faggi e di castagno è tipica nel territorio, che in estate è affermata meta turistica. Di rilievo anche la tradizione gastronomica.

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moliternoIl paese è arroccato intorno al Castello feudale, di epoca tardo-angioina. Moliterno fu fortezza longobarda e nel XVIII sec. fu sede di un'importante scuola di medicina. Il nome del paese trae origine dalla Torre Merlata, rappresentata anche nello stemma del comune. 

Tale torre, considerata come Moles Eterna, fu per questo chiamata prima Moleterna e poi Moliterno. 

Nel centro storico del paese si può ammirare il castello di origine longobarda, opera imponente con due torri ed un mastio merlato.

Tra le varie chiese del paese è da visitare la chiesa dell'Assunta con facciata settecentesca. Ricca di opere d'arte è la chiesa di Santa Croce, di origine francescana, risalente anch'essa al 1600, conserva altari barocchi, un crocifisso in stile gotico del XVII sec., ed un reliquario in legno di noce. 

Pittoresche sono le stradine di Moliterno, lungo le quali si possono ammirare eleganti Palazzi come: Palazzo Lovito, Palazzo Gilberto e Palazzo Valinoto. 

Il piccolo centro è noto per la produzione del pecorino di Moliterno

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Situato in posizione dominante la valle del fiume Agri, il paese fu abitato da monaci basiliani ed in seguito fortificato dai Longobardi. 

Tra il XVII e XVIII sec. Viggiano fu tra i paesi lucani più in vista per l'artigianato del legno, in particolare per la costruzione di arpe e di altri strumenti musicali. 

Nello stesso periodo si diffuse la fama del Viggianese "Musicante", infatti arpisti e violinisti girovagavano per i paesi non solo d'Italia ma anche di Francia, Germania, Inghilterra e America. 

Nel paese è possibile ammirare i resti del castello feudale, mentre per le vie dell'abitato sono situate antiche fontane ed interessanti palazzi con portali decorati da bassorilievi rappresentanti arpe e violini. 

Molto bella è la Basilica di Santa Maria del Deposito, nel cui interno è conservata la statua lignea della Madonna Nera, che la prima domenica di maggio viene portata in processione al Santuario del Sacro Monte distante 12 chilometri. 

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pignolaIl paese è situato su una collina, a pochi chilometri da Potenza. 

Il suo nome è citato per la prima volta nel XII sec. come "Vineolae", derivato dal termine latino "vinea" (vigna). Interessante è la chiesa Madre, ricostruita nel XVIII sec., su una vecchia struttura. 

L'interno è caratterizzato da una sola navata, con otto cappelle laterali e varie tele, di cui tre sono opera del Pietrafesa.

Nelle vicinanze dell'abitato si trova la chiesa della Madonna del Pantano, nel cui interno sono conservate una statua lignea della Madonna col Bambino decorata in oro zecchino e due tele ad olio del 1700 del pittore Filippo Mangere. 

Nel territorio di Pignola è possibile visitare la Riserva Naturale Regionale ed Oasi del WWF presso il "Lago Pantano".

La sua vicinanza al Bosco di Rifreddo, stazione di soggiorno estivo ed invernale, ed agli impianti sciistici di Sellata, fa di essa un centro di grande interesse turistico.

Tipica la cosiddetta "Uglia" di Pignola.

E' uno dei centri lucani, con Potenza, Picerno, Tito e Trecchina, dove si parla il galloitalico, probabile frutto di migrazioni (XIII sec.) di popolazioni provenienti dal settentrione d'Italia (Monferrato) che si fusero con le comunità locali. (G. Rohlfs).

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