prodotti tipiciIl rafano va piantato sotto terra e vi deve restare per due, tre anni, dopo di che è pronto per essere gustato, grattugiato, sul cibo. 

Può essere seccato al forno dopo averlo tagliato a fette, ma è molto meglio usarlo fresco. 

E' ricco di vitamina C, calcio e potassio.

Il succo della radice fresca e il decotto macerato in vino bianco servono per anemie, reumatismi, rachitismo. 

Le radici grattate danno sollievo alle persone afflitte da sciatica.

In alcune zone delimitate del versante lucano del Parco del Pollino, è coltivata la melanzana rossa. 

Rispetto alla comune melanzana è più piccante al gusto, con un sapore decisamente 

più corposo. 

Somiglia molto ad un pomodoro, tant'è vero che viene localmente chiamata "la merlingiana a pummdore".

Prodotti tipici Il Grottino di Roccanova Il fagiolo di Sarconi Il Mischiglio di Chiaromonte La gastronomia di Terraova del Pollino Il Peperone di Senise

il fagiolo di sarconiIl fagiolo di Sarconi è ottenuto dalla coltivazione di ecotipi locali di cannellino e borlotto. Il fagiolo è particolarmente apprezzato perché cuoce rapidamente (cottura a "prima acqua") offrendo così un prodotto cotto a pasta fluida e di gusto piacevole. 

Il Fagiolo di Sarconi alligna in territori situati al di sopra dei 600 metri sul livello del mare, di origine alluvionale, freschi, profondi e fertili, con una buona capacità di ritenzione idrica e privi di calcare. 

La semina si effettua a partire dalla fine di maggio e si protrae fino alla metà del mese di luglio. 

Di norma le operazioni colturali non prevedono trattamenti chimici per il controllo di fisiopatie ed erbe infestanti. 

Le varietà coltivate, quasi esclusivamente per la produzione di baccelli freschi da sgusciare, sono rappresentate in prevalenza dal borlotto nano e dal cannellino. 

Proprio per le sue caratteristiche e per la notorietà del prodotto in tutta l'Italia, il Fagiolo di Sarconi ha ricevuto la denominazione di I.G.P (Indicazione Geografica Protetta).

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il mischiglio di chiaromonteE' un piatto che risale a tempi antecedenti l'unità d'Italia ed è tipico della zona di Chiaromonte, Fardella, Calvera, Teana. 

La pasta veniva preparata con un misto di farina di legumi e cereali (fave, ceci, orzo, semola), condita con cacioricotta e scaglie di peperone secco. 

Questo tipo di preparato, ricco di legumi, costituiva un'alternativa alla solita pasta a base di semola. 

Il cacio e il peperone coprono però il sapore delle farine; quindi per esaltare il gusto della pasta suggeriamo un condimento a base di pomodorino fresco, cotto per 15 minuti circa, con l'aggiunta, a fine cottura, delle foglie di alloro fritte in olio di olive maiatiche delle calanche lucane.

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il grottino di roccanovaSi produce nella zona di Roccanova dalle uve ciliegiolo, trebbiano e malvasia. 

E' un vino tipico la cui produzione e conservazione avviene nelle caratteristiche grotte di epoca settecentesca, scavate nella roccia arenaria che si trova nelle vicinanze del paese. 

A ciò è dovuta la denominazione "Grottino di Roccanova" ai fini del riconoscimento IGT (Indicazione Geografica Tipica). 

Oggi di queste cantine se ne contano circa 350 e la loro caratteristica principale è quella di mantenere costante nel tempo umidità e temperatura e quindi inalterate le caratteristiche del vino. 

Le grotte sono formate da numerosi cunicoli scavati nelle "tempe" arenarie sotto il centro abitato. 

I vini rossi della Basilicata, e tra questi il Grottino di Roccanova, acquistano un particolare valore per la ricchezza di sostanze antiossidanti, protettive dalle malattie cardiovascolari. 

Il Grottino si contraddistingue per il suo colore intenso, sapore possente e aroma pieno, che ne fanno uno dei vini più apprezzati nel meridione d'Italia.

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il peperone di seniseIl peperone è un elemento caratterizzante della tradizione gastronomica lucana. 

La denominazione Peperone di Senise (a I.G.P. Indicazione Geografica Protetta), è riservata a tre tipi di piccole dimensioni: appuntito, a tronco e a uncino. 

La bacca, di colore verde o rosso porpora, è di sapore dolce, lunga 10-15 centimetri. 

L'area coltivata, che si aggira sui 20-25 ettari, produce una quantità di peperoni pari a circa 300 tonnellate.

La raccolta, effettuata manualmente, comincia dal mese di agosto, quando le bacche raggiungono la tipica colorazione rosso porpora. 

Il frutto del peperone di Senise ha uno spessore sottile ed un basso contenuto di acqua che consentono una rapida essiccazione, praticata secondo metodi naturali.

Il peperone da essiccare viene disposto su teli di stoffa o su reti, in locali asciutti e ben aerati, per almeno due-tre giorni, lontano dalla luce; quindi s'infilano i peduncoli in uno spago fine, ottenendo delle collane, o serte, che vengono poi esposte al sole affinché il contenuto in acqua cali al 10-12 per cento.

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