Portale, materiale lapideo, XIV secolo.
Il portale in pietra scolpita: "la lunetta lesionata reca in basso un sinuoso tralcio continuo con fiori di malva, delimitato da un sole pieno raggiato e dalla luna muliebre" (Soprintendenza). Autore un ignoto, forse lucano.
Crocifisso, rilievo lapideo, XV secolo, particolare della facciata.
Sant'Antonio abate, rilievo lapideo, XVI secolo, particolare della facciata.
Antonio abate, vissuto nel deserto d'Egitto ed altrove nel IV secolo, uno dei santi pi popolari del cristianesimo: a livello colto, perché ritenuto il fondatore dell'ascetismo (cioé della vita austera), a livello popolare perché invocato contro quell'afflizione del corpo nota come "fuoco di sant'Antonio" e anche perché protettore del bestiame. E' per quest'ultimo motivo che stato posto ai suoi piedi il roseo porcellino, come simbolo di salute e di floridità degli animali.
San Nicola di Bari, rilievo lapideo, XVI secolo, particolare della facciata.
Il culto di san Nicola, vescovo di Mira nel IV secolo, si diffuso nel nord-est della Basilicata a partire dal secondo decennio del 1200, dopo che nel 1087 le reliquie del santo erano state accolte trionfalmente a Bari. La diffusione del culto fu abbastanza rapida anche nel resto d'Italia e d'Europa. Egli divenne il pi famoso santo nell'Alto Medioevo per i suoi miracoli di delicata carità, soprattutto in favore delle persone semplici e dei bambini.
La chiesa un edificio durazzesco del XIV secolo. Essa parte centrale del paese voluto e costruito fra gli anni 1320-30 da Giovanni d'Angiò, per concessione del fratello Roberto il Saggio, re di Napoli. L'interno, a navata unica, ha il soffitto in capriate in legno.
Esempi ragguardevoli di artigianato lucano del Settecento sono rappresentati dalla Cassa dell'organo e dal Coro, entrambi lignei.