Matera, pittore documentato 1601-1634
Insieme a (=>) Giovanni De Gregorio detto "il Pietrafesa" e ad (=>) Pietro Antonio Ferro, il pittore lucano pi noto del periodo.
Dopo la scuola di apprendistato, durante la quale egli influenzato dalla presenza e dalle opere del suo contemporaneo Domizio Persio, in cui domina un formalismo legato alle manifestazioni pi tardive del Manierismo, si dedica ad una pittura devozionale, caratterizzata da un concetto di decoro sobrio e di gusto classicheggiante. La formazione appartenente a questo suo primo periodo risente però anche delle forti penetrazioni fiamminghe nella regione ed in particolare di (=>) Cristiano Danona.
Successivamente si avvicina alle opere de (=>) il Pietrafesa". L'aderenza allo stile di quest'ultimo lo porta a risultati interessanti, pur se caratterizzati da esiti meno solari rispetto a quelli del maestro. Tali esiti sono legati all'intimo di un autore che vive ed interpreta, in modo travagliato, lo spirito della Riforma Cattolica tridentina in materia d'arte figurativa.
Nella terza ed ultima fase, lo stile omogeneo e privo di cedimenti: esso si pone sul piano di una meditata austerità celebrativa che porta al congelamento di un rigorismo neoclassico.
Opere presenti in Basilicata:
- Matera, Glorificazione di S. Carlo Borromeo. 1627, Cattedrale;
- Matera, Apparizione del Crocifisso a s. Domenico, chiesa s. Domenico;
- Matera, Cristo deposto, chiesa s. Domenico;
- Matera, Miracolo di Soriano, chiesa s. Domenico;
- Matera, Incoronazione della Vergine, chiesa di S. Pietro Caveoso;
- Matera, Annunciazione, chiesa s. Rocco;
- Matera, Porziuncola, chiesa s. Rocco;
- Matera, S. Caterina da Siena, chiesa s. Rocco.