mt. 388 slm - 91 km da Potenza.

   Il complesso monastico sorge su una collina, a due chilometri dal paese.

Documenti dell’XI e XII secolo, conservati nella Badia di Cava, attestano che i fratellastri Daniele, miles, e Zaccaria, prete, sono proprietari di alcune terre nella valle detta Ursolei. Esse confinano con un appezzamento di Algio dove c'è una cripta "sculta", cioè una grotta artificiale scavata dai monaci italo-greci. I due acquistano la collina e presso la grotta erigono  una chiesa. Si è nel 1192. Sorgono intorno delle abitazioni. Chiesa, case e terreni circostanti sono lasciati agli eredi "intra li quali trovavansi de li preti, che seppero tenere ed offiziare [la chiesa] in ciò sia modo che si acquistassero fama et divoti".

     La chiesa e i suoi beni rimangono di proprietà privata. Eligio II della Marra, principe di Stigliano e conte di Aliano, cerca di ottenere il giuspatronato (cioè di diventare custode e beneficiario dei beni della chiesa). E' il 1470 ed egli mette in giro la voce di aver vinto, grazie all'aiuto di Maria, un drago che infestava la zona. 

Ottiene quanto desiderato. E lui,  che oltre ad essere principe è anche pio, costruisce a proprie spese un convento, a fianco della chiesa, e lo dona ai Minori Osservanti, i quali  s’insediano nel 1474. 

    Nel secolo successivo il Convento di Orsoleo diventa il più importante della Basilicata perché sede illustre di studi filosofici e teologici. Diventa anche uno dei più ricchi in cui, però,  "vi si vive con agiatezza, potendosi dire convento di possidenti piuttosto che di mendicanti, contro lo spirito della Regola" (De Salvo). E’ soppresso nel 1866 dalle leggi dello stato unitario.

La proprietà si sminuzza.  L'intero complesso, dopo essere passato di mano in mano, nel 1987 viene acquistato dalla Regione Basilicata che lo tiene inutilizzato.