mt 398 slm - km 65 da Matera
Durante il dominio bizantino, la diocesi diventa nel 968 suffraganea di Otranto. Subentrano i Normanni, che, politicamente bisognosi dell'aiuto del papato romano, si fanno promotori della diffusione nel Sud del rito latino. Il vescovo locale oppone resistenza all'introduzione nella sua diocesi di tale rito e per questo viene deposto da papa Niccolò II (1059-61) durante il concilio di Melfi del 1059. I sacerdoti eleggono quindi Arnoldo. La diocesi diventa così suffraganea dell’Archidiocesi latina di Acerenza. Si è nel 1060.
Nel corso dei secoli la vita religiosa, culturale ed economica di Tricarico è sempre in primo piano grazie alla presenza di attive comunità monastiche. La stessa comunità di monaci italo-greci, a suo tempo insediatasi nella zona detta “del Rifugio”, introduce nuovi sistemi di coltivazione che trasmette ai contadini. Essa costruisce, nell'871, il monastero fortificato della Théotokos, di cui oggi rimangono poche tracce.
In seguito si fa ampia la presenza francescana con le sue varie famiglie: si insediano i Conventuali, nel 1343, presso il Convento di S. Francesco; gli Osservanti, nel 1479 costruiscono il Convento di S. Antonio da Padova; i Cappuccini, nel 1534 aprono il Convento di S. Maria degli Angeli; quindi le Clarisse, nel 1333.
La presenza dell'Ordine francescano, pur nelle sue varie famiglie, imprimerà alla mentalità contadina locale una dimensione spirituale propria di alcuni principi francescani e che sarà descritta, in chiave laica, dallo scrittore Rocco Scotellaro (1923-1953).
Vengono qui anche i Domenicani che aprirono il loro ‘Studio’ nel 1605.
Un'iniziativa importante è promossa dal vescovo Roberto de Robertis nel 1613 allorché egli impianta una tipografia e stampa un libro: tipografia e libro risulteranno poi essere stati i primi ad essere apparsi nella storia della Basilicata.