Il museo riunisce le testimonianze dei diversi insediamenti succedutisi nella zona dall'età preistorica, dando particolare risalto all'antica colonia romana di Grumentum, fondata nel 133 a.C. 

Nel museo sono esposti i resti di grandi mammiferi vissuti nel Pleistocene nella val d'Agri, oltre alle ceramiche appenniniche di Moliterno e Paterno.

Nella sezione "Preromana" sono esposti frammenti ceramici del periodo neolitico, materiali risalenti all'età del ferro e all'età arcaica, testimonianze del passaggio dal classicismo all'ellenismo. 

La sezione "Romana" documenta i diversi aspetti della città di Grumentum: le attività produttive, commerciali e l'esercizio del culto. 

Di rilievo, tra i reperti di età romana, una testa raffigurante Livia, moglie di Augusto. 

Nelle immediate vicinanze si può visitare il parco archeologico dove sono stati portati alla luce i principali monumenti della città.

Museo archeologico della Val d'Agri Parco archeologico di Grumentum Museo della cultura Arbereshe

Poco distante da Grumento Nova si può visitare il Parco archeologico di Grumentum; i ruderi della vecchia città si trovano su una collinetta fra il torrente Sciaura e il fiume Agri. 

L'impianto urbanistico della città era molto semplice, con tre strade principali e una serie di stradine che intersecavano le vie principali. 

L'antica città era circondata da una cinta muraria lunga tre chilometri con sei porte.

Dei resti della Grumentum romana restano tre complessi monumentali. Il primo è costituito da un teatro dell'età augustea, da due tempietti di età imperiale e da una domus patrizia, la "casa dei mosaici".

Il secondo complesso corrisponde all'area del Foro antico; sul lato nord sorge il cosiddetto "Capitolium" e sul lato sud il presunto "Cesareo". Altri edifici pubblici sorgevano sul lato ovest e il restante perimetro era circondato da portici. 

Il terzo complesso è costituito dai resti dell'anfiteatro, costruito nel I secolo a.C. e modificato in età imperiale.

Museo archeologico della Val d'Agri Parco archeologico di Grumentum Museo della cultura Arbereshe

Gli insediamenti albanesi in Italia ebbero inizio nella seconda metà del secolo XV. 

Genti provenienti da diverse zone dell'Albania giunsero a più riprese, stabilendosi anche in Basilicata e formando colonie a San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, Barile, Maschito, Ginestra e Brindisi di Montagna. 

Gli albanesi portarono la loro lingua, le tradizioni ed i costumi.

Il costume tradizionale rappresenta uno degli elementi più singolari e interessanti del patrimonio culturale di questa comunità.

Per la conservazione di elementi dell'originaria cultura balcanica, affinché la comunità non corresse il rischio di disgregarsi, a partire dagli anni sessanta le popolazioni arb‘resh‘ di San Paolo e San Costantino, hanno avviato iniziative socio-culturali come manifestazioni folkloristiche, allestimento di mostre, ripresa di cerimoniali, ricerche sulla cultura originaria, sulle vicende 

storiche, sulle strutture linguistiche e sull'artigianato impegnandosi così anche nella realizzazione di un museo di tradizioni e cultura popolare arb‘resh‘.

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