Diocesi Acerenza: Acerenza

 

Acerenza - Veduta aerea

alt. 833 slm - km 42 da Potenza.

   Nella storia  stata considerata come città strategica, ma "situata com'è su un picco isolato, scoperta da  tutti i lati,  veramente il regno del vento" (Lénormant). Sede vescovile dal V secolo, il suo primo presule  stato san Giusto, presente al Sinodo romano del 499. Nel X secolo la diocesi  suffraganea di Otranto (cio fa parte di una provincia ecclesiastica da cui dipende gerarchicamente) su decisione dell'imperatore e dell'arcivescovo di Costantinopoli. La diocesi pugliese così di rito greco.

   Papa Giovanni XV, (985-996) sottraendola ad Otranto, la rende suffraganea di Salerno (12.07.989), di rito latino.  Il Concilio di Melfi del 1059 forse la eleva alla dignità di chiesa arcivescovile; la certezza si ha però con il privilegio concesso all'arcivescovo Arnaldo il 13 aprile 1068 da papa Alessandro II (1061-73).  Pasquale II (1099-1118) le assegna nel 1106 cinque diocesi suffraganee: Venosa, Gravina, Tricarico, Anglona-Tursi, Potenza. Innocenzo III (1198-1216) la unisce alla cattedrale di Matera (1203), ed  solo nel 1440 che quest'ultima città  elevata a diocesi autonoma e successivamente riunita ad Acerenza, per cui l'unico vescovo insieme titolare di entrambe le diocesi. Le quali tornano ad essere separate nel 1954, ma Acerenza non  più chiesa metropolitana perché il suo titolo passa a Potenza dall'11 febbraio 1973. 

Acerenza Calvello

Diocesi Acerenza: Calvello

 

Rapolla- Veduta aerea

mt. 730 slm - km. 42 da Potenza.

La storia del paese è stata fortemente segnata, tra il 1145 e il 1177, dalla presenza della Congregazione benedettina di Pulsano (Taranto),la quale edifica due cenobi, uno maschile, detto di S. Pietro "a cellaria" o "uccellaia", e uno femminile con le suore presso  S. Maria "de Plano".

I due centri diventano fonte di economia oltre che di pietà: il primo arriva, infatti, a possedere la vasta area che prende buona parte della sottostante vallata. Presto però decade a causa dello scioglimento della Congregazione, avvenuto nel 1379, resasi colpevole di aver parteggiato per l'antipapa Clemente VII (1378-1394). Papa Urbano VI (1378-1389) il legittimo, la " cancella" nel 1379. Sisto V (1585-1590) nel 1587 assegna il complesso e le sue ricche rendite alla Cappella Sistina in Roma. La progressiva incuria rende il luogo stazione di riposo per i pastori e deposito di cereali. Quel poco che sopravvive è venduto nel 1927.

Il secondo, il cenobio di Santa Maria de Plano, dopo l'abbandono per soppressione delle monache pulsanesi,   è aggregato,  nel 1503, da papa Alessandro VI (1482-1503) alla Cappella del SS. Presepe di Santa Maria Maggiore in Roma (1503). Successivamente, Sisto V affida ciò che è rimasto della fabbrica e delle rendite ai Minori Osservanti, i quali l'abitano dal 1587 al 1866, anno della soppressione dei conventi da parte del governo unitario. La proprietà  passa al Comune e deperisce.

Acerenza Calvello

 
 
 
 
 

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella pagina di policy & privacy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie. Policy & Privacy