L'arte della lavorazione del rame a Rivello risale al 1500.
Le prime botteghe artigiane sorsero in vere e proprie grotte, dette "Catuoi".
In queste grotte-botteghe era scavato un pozzo, nel quale si facevano affluire le acque piovane necessarie per assicurare la riserva idrica per la lavorazione del rame.
La materia prima era assicurata dalla "Ramiera", sita nei pressi di Nemoli, che forniva i pani di rame fusi, pronti per la lavorazione di caldaie, pignatte, caccavelle per la cagliatura del formaggio.
Poi la "Ramiera" chiuse, mentre rimasero le botteghe di trasformazione.
All'inizio dell'Ottocento, con l'inizio del fenomeno dell'emigrazione, alcuni maestri ramai si spostarono in altri paesi.
L'unica rimasta di una tradizione secolare è la famiglia Martino, che si dedica ad un artigianato fine e decorativo, che soddisfa il turismo e non più una produzione ad uso privato.