Ricostruito in analogia con elementi analoghi rinvenuti in case pompeiane.
Tra gli elementi usualmente presenti nell’atrio vi era una elegante cappelletta in forma di tempio in cui erano venerati i Lari. Secondo Ovidio i Lari erano due gemelli figli di Lara e di Mercurio e avevano ereditato dal padre, dio della prosperità, la funzione di assicurare la fortuna della famiglia in cui erano venerati. Solitamente erano raffigurati come giovani vestiti con corte tuniche che assistono il pater familias che offre un sacrificio. I due Lari reggono tra le mani un boccale a forma di corno detto rhyton e un vaso rituale detto situla.
Sul larario erano spesso rappresentati uno o più serpenti con funzione protettrice.