Larghezza : 7 cm; Lunghezza: 12 cm.
Ritrovata a Venosa, nell’area dell’anfiteatro, è stata ricomposta da più frammenti. Risale alla prima metà del I sec. d.C.
E' una lucerna in terracotta a volute con becco ogivale ed ansa ad anello decorata con corona d’alloro.
Per soddisfare le esigenze di illuminazione in ogni casa si utilizzavano numerosissime lucerne, quindi ne sono state ritrovate tantissime di ogni tipo.
Oltre che di lucerne, i Romani si servivano di candele. Queste, sconosciute ai Greci, erano diffuse in Italia fin da tempi remotissimi. Venivano costruite avvolgendo uno stoppino di papiro in uno strato di cera o di sego quindi si intrecciavano tra loro gli stoppini fino a formare dei ceri che assomigliavano ad una fune e per questo chiamati funalia. Questi venivano tenuti da uno schiavo, ad esempio quando, a tarda sera, riaccompagnava il padrone a casa per le vie che, a quei tempi, erano assolutamente prive di illuminazione . A volte le funalia venivano infisse in appositi candelabri per l’illuminazione domestica. Poco diffuse invece le erano le fiaccole, utilizzate solo in particolari occasioni (matrimoni, funerali) o nelle campagne.