Siris era ubicata sulla foce del Siri, sulla quale c'erano un porto fluviale ed uno marittimo.
La fertilità e la laboriosità degli abitanti fecero della Siritide una terra ricca e ospitale, tanto da suscitare le invidie della colonie limitrofe di Sibari e Metaponto, le quali, alleatesi con Crotone, invasero la Siritide e distrussero la capitale Siris (560-550 a.C.).
Gli scampati cercarono riparo sulle alture vicine ed un gruppo di costoro si fermò su di un colle ove sorgeva una necropoli sirita.
I conquistatori romani usarono il colle come accampamento militare e lo denominarono "Castrum boletum", cioè accampamento fortificato, nome che conservò per tutto l'alto medioevo.
